CROCIATE POPOLARI
(XI-XII secolo). Spedizioni che accanto alle crociate regolari (benedette dai papi e guidate dai nobili), furono intraprese dall'Europa alla Terrasanta da grandi masse popolari, senza alcuna organizzazione e, spesso, senza una meta reale (se non la Gerusalemme dei loro sogni). Queste bande di disperati, male armati, con al seguito donne e bambini, costituirono più un problema di ordine pubblico che un contributo alla crociata, anche perché tutte finirono tragicamente molto prima di arrivare a Gerusalemme. Furono in tutto cinque. La crociata degli straccioni (1095-1096), guidata da un monaco fanatico francese, Pietro l'Eremita, era composta da circa 80.000 persone che, nella loro lunga marcia, presero d'assalto la città ungherese di Semlin (4000 ungheresi morirono in battaglia), saccheggiarono e incendiarono Belgrado (la cui popolazione era fuggita in tempo), fino a che non mosse contro di loro un esercito bizantino facendone strage (20.000 tra morti e prigionieri). Infine, quando i superstiti giunsero in territorio musulmano riuscirono a percorrere solo pochi chilometri poiché vennero affrontati dalla cavalleria turca che li sterminò (battaglia di Civetot, 21 ottobre 1096). Le tre crociate dei tedeschi (1096) furono, in realtà, impresa di tre grosse bande armate (10-15.000 uomini ciascuna) che, partendo dalla Germania, diedero inizio, nella loro stessa patria, a quelle stragi di ebrei che insanguinarono l'Europa fino al XX secolo: a Ratisbona, Worms, Spira, Colonia, Treviri e Magonza migliaia di ebrei furono depredati e assassinati. Stessa sorte, con tutta probabilità, sarebbe toccata agli ungheresi se il re d'Ungheria, grazie all'esperienza della crociata degli straccioni, non si fosse preparato ad affrontarli, come avvenne nelle battaglie di Nitra, Székesfehérvàr e Wieselburg (1096): i crociati tedeschi vennero sterminati. La crociata dei lombardi (1100-1101), formata in massima parte da poveri disgraziati provenienti dalla Lombardia, si ingrossò lungo il cammino (200.000 persone, comprese donne e bambini) e si abbandonò a saccheggi e violenze (tentò persino di dare l'assalto al palazzo imperiale di Costantinopoli) finché, arrivata in territorio turco, si divise in tre colonne: la prima venne affrontata da arcieri turcomanni e distrutta nei pressi di Amasia; la seconda, circondata dalla cavalleria turca, fu annientata a Iconio; la terza, attaccata dall'esercito selgiuchide durante il guado di un fiume, venne sterminata tra Isauria e Cilicia (60.000 morti). Era il 5 settembre 1101.

P. Concetti

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